La persecuzione finalizzata all’emarginazione del dipendente può essere esercitata dal datore di lavoro in vari modi, anche senza la violazione degli obblighi contrattuali. È il verdetto della Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, come riporta la sentenza n. 4774 del 6 marzo 2006. Secondo i giudici, chiamati a decidere su un caso di mobbing ai danni di un lavoratore subordinato, gli atteggiamenti lesivi possono realizzarsi con comportamenti datoriali, materiali o provvedimentali, indipendentemente dall’inadempimento di specifichi obblighi contrattuali o dalla violazione di specifiche norme attinenti alla tutela del lavoratore subordinato. In particolare, l’idoneità offensiva della condotta, è dimostrata dalle sue caratteristiche oggettive di persecuzione e discriminazione e dalla sistematicità e durata dell’azione nel tempo. I giudici hanno ritenuto atti lesivi, quindi mobbing, provvedimenti di trasferimento, ripetute visite mediche fiscali nell’arco di dieci mesi, attribuzione di note di qualifica di insufficiente, irrogazione di sanzioni disciplinari, privazione della abilitazione necessaria per operare al terminale.

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Stamani 10 aprile 2006 alle ore 10,00 circa durante la trasmissione "COMINCIAMO BENE" si è parlato del numero sempre più crescente di pedoni coinvolti in gravi incidenti. Era presente in studio il segretario Generale dell'Anvu Luciano Mattarelli. Abbiamo, invano,cercato di telefonare per portare un nostro contributo. Infatti se è pur vero che sono pochi gli operatori per i controlli su strada (perchè molti impegnati anche in compiti burocratici) é altrettanto vero che, non essendoci un vero coordinamento delle forze di polizia, spesso si assiste a  piazze super presidiate (volante,gazzella ed auto del Corpo nello stesso posto) , mentre altre strade sono completamente prive di controlli. Per non parlare del fatidico n° verde  telefonico che darebbe l'opportunità ai cittadini di poter avere un intervento più  mirato ed immediato in caso di necessità. 

Mercoledì 5 aprile 2006, un gruppo di comandanti ed ufficiali di polizia municipale della Campania si è riunito presso i locali della Scuola Regionale di Polizia Locale a Ponticelli in Napoli per discutere sui contenuti della bozza di regolamento regionale che la segreteria dell'Assessore regionale Abbamonte aveva provveduto a diffondere per un'analisi da parte delle associazioni di categoria. L'incontro si è svolto con il direttore dott. Ugo Barbieri e il dott. Marco Di Sciuva,quest'ultimo con un personal computer aperto davanti a sè.

Gli esponenti delle Associazioni, fra cui il dr. Francesco Del Vino Comandante della P.M. di Caserta(Associazione Marco Polo), si sono accorti che l'intero incontro era stato registrato attraverso un microfono collegato al personal computer 'gestito' dal  dr. Di Sciuva. Nessuno dei partecipanti (a suo dire anche il dott.Barbieri) era stato informato della registrazione in atto dell'incontro.

L'episodio ha offeso tutti i presenti, che hanno chiesto l'intervento formale delle associazioni di categoria aderenti per lamentare la gravità dello stesso.

Dobbiamo rilevare,come Lipol, che ancora una volta la  Campania (al di là di tutto) si distingue per la lentezza burocratica  

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