Anonimo Registrati

Lunedi 29-Aprile-2024

          

IMPORTANTE

PER INSERIRE IL PROPRIO ANNUNCIO DI MOBILITA' SU LIPOL.IT e FACEBOOK


comunicare :  nome e cognome, posizione professionale, profilo professionale, gli enti di partenza e destinazione, telefono e/o mail, note particolari

  (ogni singolo annuncio, rimarrà visibile online per circa 12 mesi dalla data d'inserimento)

 Inoltre  per i soli colleghi iscritti al nostro sindacato, che ne facciano richiesta, prestiamo piena assistenza nella ricerca della mobilità (anche attraverso i nostri referenti sui territori) e per tutto l'iter burocratico.

Si prega tutti coloro che abbiano ottenuto la mobilità, di darne comunicazione per cancellare la richiesta.

                                                Si ringrazia per la fattiva collaborazione

IL Segretario Generale Nazionale Daniele Minichini


Info Professionali



Ricerca sulla Polizia locale in Emilia-Romagna:una presenza capillare e costante



torna indietro all'elenco dei Documenti.Elenco Documenti     Stampa questo documento dal titolo: Ricerca sulla Polizia locale in Emilia-Romagna:una presenza capillare e costante . Stampa

BOLOGNA - Una Polizia moderna, in grado di occuparsi di molti aspetti della vivibilità urbana e che punta ad essere sempre più vicina ai cittadini.

Dopo due anni di lavoro, questi i primi risultati di una ricerca sulla Polizia locale in Emilia-Romagna e che ha riguardato tutte le strutture con più di 3 addetti (167 in Regione) ed è stata realizzata con tecniche di ricerca quantitativa e qualitativa.


I dati sono stati presentati a Bologna nel corso del convegno dal titolo "Il futuro della polizia locale in Emilia-Romagna e non solo", a cui ha partecipato il sottosegretario alla presidenza della Regione Emilia-Romagna, Alfredo Bertelli.


Avviata nel 2003, dal Servizio promozione e sviluppo delle politiche di sicurezza e della polizia locale della Regione e dalla Scuola Regionale di Polizia locale, l'indagine ha approfondito le conoscenze sulla natura, le funzioni, i compiti e il fabbisogno formativo delle polizie locali in Emilia-Romagna e ha colmato un vuoto di conoscenza: non esistono infatti a tutt'oggi, salvo qualche rara eccezione, ricerche sulla polizia locale che non siano mere ricognizioni del numero di addetti, della loro distribuzione e delle attrezzature di cui dispongono.


I RISULTATI DELLA RICERCA

L'indagine è stata condotta mediante 160 questionari a responsabili di struttura e 140 ad amministratori locali. La ricerca conferma un dato: la polizia municipale fa un po' di tutto. Ma alle attività routinarie e "più classiche" (polizia stradale, commerciale, edilizia, polizia di sicurezza e ordine pubblico) svolte da oltre il 70% delle strutture indagate, vanno ad aggiungersi oggi sempre più funzioni più "alte" e specializzate (esempio: le attività di polizia giudiziaria svolte dal 50 al 70% delle strutture) o quelle che rientrano nella sicurezza urbana (assistenza ai cittadini e polizia di prossimità sono svolte dal 20 al 50% delle strutture).


Vi è dunque una evoluzione delle Polizie municipali verso la specializzazione e l'occupazione crescente dello spazio della sicurezza locale e della prevenzione. Di pari passo l'identità professionale emergente è quella di una polizia polivalente, in grado cioè di agire su più piani, ma che decisamente è una polizia: 9 intervistati su 10, sia tra responsabili di struttura che tra amministratori locali, ritengono infatti che il lavoro della Polizia municipale sia simile a quello delle altre Forze dell'ordine e dissimile, invece, da quello "di impiegati comunali". Tra gli obiettivi che la polizia municipale dovrebbe perseguire, i sindaci indicano un sempre maggiore ruolo nelle politiche di ordine pubblico, sicurezza urbana e prossimità.


Le "nuove attività" della polizia locale vengono per lo più svolte in un rapporto di collaborazione con l'Arma dei carabinieri e la Polizia di stato, ma anche con i servizi sociali e gli altri settori dei Comuni. Collaborazione quasi esclusivamente determinata da relazioni informali, mentre a tutt'oggi non esiste una cultura istituzionale del coordinamento, né paiono di grande efficacia le intese esistenti a livello locale.


La ricerca dice anche che il vigile di quartiere è diffuso in circa 1/3 delle strutture indagate ed è un servizio ritenuto importante, ma ad esso si dedica poca formazione specifica e, apparentemente, non troppo tempo, né risorse.


Per quanto riguarda il bisogno di formazione, il 99,1% degli intervistati ritiene necessario un corso preparatorio, mentre il 91,6% considera utili i corsi di aggiornamento professionale.


Infine, per oltre il 90% dei responsabili di struttura la Regione ha un ruolo fondamentale che dovrebbe svolgere su più piani: formazione, appunto, e accesso al lavoro (ma non reclutamento diretto del personale); sostegno economico; omogeneizzazione delle strutture; supporto tecnologico e consulenza. Stessa richiesta giunge anche da oltre l'80% dei sindaci intervistati, che ritiene che la Regione dovrebbe sostenere ed organizzare in modo attivo le strutture.

da www.romagnaoggi.it 7/12/2005





torna indietro all'elenco dei Documenti.Elenco Documenti

LOGIN

  

Registrati

Recupera Password


LIPOL INFORMA

etp