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INFO SINDACALI 1 |
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NOTA ANCI PER AUDIZIONE SUI DISEGNI DI LEGGE PER RIFORMA POLIZIA LOCALE
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NOTA PER L'AUDIZIONE INFORMALE DINANZI ALL'UFFICIO DI PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE AFFARI COSTITUZIONALI DEL SENATO SUI DISEGNI DI LEGGE 272, 278, 308, 344, 760, 1039 IN MATERIA DI POLIZIA URBANA PREMESSA Le polizie locali rappresentano una risorsa straordinaria per le città: svolgono compiti importanti e spesso sono chiamate a collaborare in funzioni ausiliarie e complementari con le polizie statali,talvolta vengono gravate di compiti di ordine pubblico che vanno al di là delle loro reali funzioni. Tutte ragioni che hanno portato l’ANCI a segnalare, sin dal 2002, la necessità di rivedere una legge quadro oramai obsoleta come la 65/86 in una logica di equilibrio di competenze e di una completa integrazione delle attività di controllo del territorio. E’ innegabile infatti che nel corso di poco più di un decennio il sistema ordinamentale delle autonomie locali - e con esso la funzione di polizia municipale e locale in senso più ampio - sia stato investito da una vera e propria ondata di riforme. A partire dalla legge 142 del 1990 sull’ordinamento delle autonomie locali, si sono susseguite in rapida successione la legge 81 del 1993 sull’elezione diretta del sindaco, del presidente della provincia, del consiglio comunale e del consiglio provinciale, le leggi Bassanini, il nuovo Testo Unico degli enti locali (legge 267/2000)fino alla riforma del Titolo V della Costituzione operata dalla legge costituzionale del 18 ottobre 2001. Ora, con la presentazione da parte del Governo del c.d. “pacchetto sicurezza” di cui fanno parte il decreto legge 23 maggio 2008 n. 92 convertito nella legge 24 luglio n. 125 ed il disegno di legge ancora all’esame dell’aula della Camera (AC 2180), cui è seguita l’adozione da parte del Ministro dell’Interno del decreto 5 agosto 2008, emerge ancora più forte l’esigenza di fare definitiva chiarezza sull’effettivo ruolo e sulle effettive funzioni svolte oggi dalla polizia municipale e locale. Infatti, nell’ambito di un’indagine sistematica condotta dall’ANCI nei mesi scorsi e finalizzata ad individuare i problemi che i Sindaci sono chiamati ad affrontare sul loro territorio in materia di sicurezza urbana, gli stessi amministratori locali hanno segnalato i seguenti interventi prioritari da porre in essere per promuovere la sicurezza nelle città: 1. potenziamento della polizia locale e adeguamento tecnico strumentale 2. educazione alla legalità attraverso iniziative di carattere informativo, formativo e culturale 3. servizi di tutela delle persone anziane vittime di reato 4. potenziamento illuminazione e fruizione degli spazi pubblici 5. riqualificazione e potenziamento della fruibilità dei luoghi pubblici (spazi gioco o sportivi per i bambini, arredi, panchine.) 6. sistemi di videosorveglianza 7. progetti di coinvolgimento attivo dei cittadini per la sicurezza e il decoro urbano (volontari civici, presa in carico di spazi pubblici da parte di comitati di cittadini,..) 8. progetti integrati di riqualificazione diretti a specifiche aree della città (quartieri,caseggiati, stazioni, piazze, parchi pubblici) 9. attività di formazione e aggiornamento della polizia locale 10. assistenza e aiuto alle vittime di reato 11. raccolta di segnalazioni e monitoraggio del territorio con la partecipazione attiva dei cittadini 12. presidi fissi, anche interforze, in luoghi specifici della città. Il potenziamento della polizia locale viene ritenuto quindi uno degli strumenti prioritari attraverso cui Sindaci ed amministratori possono fornire risposte adeguate alla pressante domanda di sicurezza proveniente dalla cittadinanza nell’ambito di un processo molto più articolato di bilanciamento e di redistribuzione di poteri e responsabilità tra centro e dimensione locale in cui rientra naturalmente anche quanto previsto dall’art. 6 della legge 125/2008 che modifica il testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, in materia di attribuzioni del Sindaco nelle funzioni di competenza statale (ordinanze sindacali). Il ricorso allo strumento delle ordinanze, infatti, non è che l’espressione più visibile di una complessiva domanda territoriale di nuovi strumenti per fronteggiare la crescente percezione di insicurezza e di disordine avvertita dai cittadini. E’ evidente a tutti però, e per primi ai Sindaci, che le ordinanze non possono rappresentare il fulcro sul quale incentrare le strategie locali di sicurezza e che, invece, la definizione di tali strategie può essere agevolata da alcune riforme di carattere legislativo, tra cui la riforma della polizia locale. Una riforma che preveda la ridefinizione del ruolo della polizia municipale e la maggiore integrazione funzionale, formativa e tecnologica fra questa e le altre forze dell’ordine che operano sui territori, in modo da riconoscere ruolo e professionalità ai circa 60.000 agenti di polizia locale presenti sul nostro territorio. PROPOSTE DELL’ANCI Ciò premesso, l’ANCI, nel condividere le finalità dei disegni di legge in discussione, molti dei quali si rifanno direttamente alla proposta di legge ANCI, UPI, Regioni del 2003 recante “Disposizioni per il coordinamento in materia di sicurezza pubblica e polizia amministrativa locale e per la realizzazione di politiche integrate per la sicurezza”, ritiene che il testo di legge definitivo in materia di polizia locale debba contenere, come elementi irrinunciabili, i punti di seguito elencati: 1. coordinare le politiche locali per la sicurezza con le politiche per la sicurezza poste in essere a livello centrale, riconoscendo ad entrambe pari dignità; 2. prevedere che ai Corpi di polizia municipale e ai Corpi di polizia provinciale sia riconosciuta la qualifica di Forze di polizia locale; 3. prevedere che l’attività di polizia locale sia svolta da Corpi di polizia municipale e provinciale composti da almeno dieci unità; 4. promuovere forme di gestione associata dei servizi di polizia locale al fine di garantire, su tutto il territorio, standard quantitativi e qualitativi minimi di servizio; 5. individuare i requisiti psico-fisico-attitudinali per l’accesso ai Corpi di polizia locale ed un modello di formazione preventiva obbligatoria; 6. predisporre corsi di aggiornamento e specializzazione, diversificati secondo il livello di responsabilità ricoperto (agente, sottufficiale, ufficiale, comandante), così come previsto in analoghi ordinamenti statali; 7. prevedere la modifica dell’art. 57 cpp e l’attribuzione della qualifica di agente o di ufficiale di polizia giudiziaria senza limiti temporali; 8. prevedere l’introduzione della qualifica di “agente o ufficiale di polizia locale” per lo svolgimento delle attività di polizia amministrativa, polizia stradale, polizia tributaria locale,polizia locale e di sicurezza urbana; 9. prevedere l’omogeneizzazione degli istituti assistenziali e previdenziali delle Forze di polizia locale con quelli delle Forze di polizia statali; 10. prevedere la dotazione obbligatoria di strumenti di difesa personale ed individuare le caratteristiche delle uniformi, dei distintivi di servizio e di grado, dei mezzi di trasporto, ecc; 11. prevedere l’accesso gratuito dei Corpi di polizia locale, attraverso le proprie centrali operative,alle informazioni delle banche dati nazionali, regionali e locali, per un migliore e tempestivo espletamento dei servizi; 12. prevedere l’esonero, per i corpi di polizia locale, dal pagamento dei canoni di concessione delle frequenze radio, dei pedaggi autostradali e delle tasse di proprietà per i veicoli in dotazione,considerata l’attività di polizia svolta.
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