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IL Segretario Generale Nazionale Daniele Minichini


Come la vedono i Sindaci sul problema sicurezza e polizia municipale   Stampa questo documento dal titolo: . Stampa

Milano - "Sicurezza, il mio ultimatum ad Amato"

I 50mila milanesi scesi in piazza per chiedere più sicurezza, danno al sindaco Letizia Moratti la forza per trasformare le richieste in ultimatum. Il ministro dell’Interno Giuliano Amato rispetti le promesse ed «entro i due mesi previsti, firmi con Milano il Patto per la sicurezza». Che in concreto per la città, spiega il sindaco, potrebbe significare «i cinquecento uomini in più per le forze dell’ordine richiesti secondo le stime fatte dal prefetto, ma anche più vigili del fuoco, la possibilità di assumere altri agenti della polizia municipale e di ottenere nuovi strumenti per il controllo del territorio». Impegni già presi dal Viminale «solo dopo l’annuncio della fiaccolata», puntualizza la Moratti. «E dopo che per mesi noi sindaci non riuscivamo nemmeno a farci ricevere». Anche se, quella della criminalità locale e straniera che s’impadronisce sempre più delle città, non era certo una fantasia di politici in cerca di pubblicità o di cittadini smaniosi di agitare una bandiera di partito. Come vorrebbe ancora far credere qualcuno. (...)
Fonte: Il Giornale.it

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Patto Sic. Stato-FVG. Sindaci: non scaricare lavoro alla PM (28/03/2007 - MessaggeroVeneto)

UDINE. Sono perplessi i primi cittadini sul protocollo d’intesa Stato-Regione in materia di politiche integrate di sicurezza urbana. Nel giorno in cui il ministro degli Interni Giuliano Amato e il presidente della Regione Riccardo Illy si sono trovati a Trieste per raggiungere un accordo, i sindaci respingono con fermezza l’intenzione di addossare ulteriori competenze ai vigili urbani, ma dall’altra parte accolgono con positività un sistema integrato sia di uomini sia di mezzi.
A parlare sono il sindaco di Trieste, Roberto Di Piazza, e quello di Gorizia, Vittorio Brancati; dietro un “no comment” si trincera il sindaco di Pordenone, Sergio Bolzonello (che però chiedeva al Ministro Amato più uomini e più mezzi per cercare di dare un controllo al territorio, perché il Comune utilizza i vigili urbani ma «questo è un impiego innaturale, non possiamo trasformarli in poliziotti»), e il sindaco di Udine Sergio Cecotti, impegnato in giunta.
«In Italia – spiega Roberto Di Piazza – ci sono 350 mila uomini tra poliziotti, carabinieri, finanzieri. Non vorrei che questi protocolli scaricassero sui 60 mila vigili urbani altri compiti che ora non hanno, anche perché siamo il Paese in Europa che ha uno dei tassi più alti di forze dell’ordine, con spiegamenti di tutto rispetto. Se questo dovesse succedere, bisognerebbe armare la polizia municipale che dovrebbe uscire di notte, e io sono assolutamente contrario a fare questo; infine, questo significherebbe consegnare ai comuni ulteriori aggravi. Come sempre accade spostiamo il problema sicurezza da una parte all’altra, ma senza risolverlo. Dico invece che servirebbero processi rapidi e soprattutto la certezza della pena, perché questi sono i veri problemi». «Se poi la firma prevede la realizzazione di sistemi di interconnessione tra le varie sedi operative delle forze dell’ordine – specifica Di Piazza - allora è quello che stiamo già facendo. Non più tardi di due mesi fa, a Trieste, abbiamo inaugurato il nuovo centro radio che sarà il cuore di tutta l’attività della polizia municipale; ora, accanto a questo, bisognerà creare un sistema sinergico di banche dati per poter accedere agli archivi dei vari corpi di polizia».
«La firma del protocollo – dice il sindaco di Gorizia, Vittorio Brancati - è un fatto estremamente positivo, perché va nella direzione di evitare frammentazioni o addirittura “gelosie” tra le varie forze dell’ordine. Infatti una separazione tra competenze di carabinieri, polizia e vigili urbani non ha prodotto molto. Negli ultimi anni si è fatto invece molto, ma se ora vi sarà una interconnessione e maggiore collaborazione tra i vari attori impegnati nel campo della sicurezza, credo che certamente andrà a vantaggio dei cittadini e del territorio. Gli organici delle polizie municipali non sono certamente sufficienti, quindi un maggior controllo non può che avvenire con la collaborazione delle altre forze di polizia».
Anche il Consiglio delle Autonomie Locali affronterà oggi la questione legata alla sicurezza urbana, discutendo il disegno di legge relativo all’ordinamento della Polizia Locale e le disposizioni in materia di politiche di sicurezza.

Fonte: Messaggero Veneto


Pubblicazione del: 28/03/2007
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